2. Quale alternativa riassume correttamente il brano seguente?
Per distinguere i terremoti a seconda della loro intensità, il sismologo Giuseppe Mercalli (1850-1914) propose nel 1902 una scala divisa in 10 gradi di intensità crescente (modificata nel 1931 e perfezionata infine nel 1956, quando fu portata a dodici gradi), basata sull’osservazione degli effetti causati da un evento sismico. La scala Mercalli ha però il difetto di essere legata a stime soggettive e a fattori non strettamente correlati con il sisma ed è insufficiente per la determinazione dell’energia sviluppata dal terremoto. L’intensità attribuita a un terremoto in base a questa scala è poco attendibile perché i danni variano notevolmente in funzione della distanza dall’epicentro, della natura del terreno, della densità degli insediamenti umani e del tipo di materiali usati nella costruzione degli edifici. Per esempio, se il terremoto colpisce una zona dove gli edifici sono costruiti con criteri antisismici, dovrà avere un’intensità elevata per provocare danni alle fondamenta, mentre per causare lo stesso tipo di danni in costruzioni antiche o fatiscenti basterà un terremoto con intensità molto minore; in base alla scala Mercalli, però, entrambi i sismi risultano avere lo stesso grado. Per poter confrontare tra loro i terremoti è necessario quindi utilizzare una grandezza che sia indipendente dal livello di urbanizzazione e dal tipo di costruzioni.